Nel libretto di impianto per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici puoi ritrovare tutta la storia di un impianto termico: di che sistema si tratta, quando è stato installato, di quali interventi ha avuto bisogno.
È più di un “documento di identità” perché, oltre alle caratteristiche tecniche e identificative delle macchine impiegate, nel libretto di impianto per la climatizzazione sono registrate tutte le modifiche che l’impianto ha subito nel tempo, così come la sostituzione di parti o componenti. Possiamo dire allora che si tratti di una sorta di “lasciapassare” dell’impianto? Per certi aspetti sì. Infatti, il libretto è l’unico documento che, se aggiornato correttamente, può garantire che il tuo impianto termico di climatizzazione sia a norma, perfettamente funzionante ed efficiente dal punto di vista energetico.
Per ogni impianto deve essere designato un responsabile: può essere il proprietario dell’abitazione o dell’immobile, o l’amministratore nel caso di un impianto condominiale. Il proprietario di casa e l’amministratore possono delegare la responsabilità a un’altra persona, come l’affittuario, o un referente specifico per impianti centralizzati molto complessi.
Al momento dell’installazione, il responsabile dell’impianto ha il compito di scaricare il modello di libretto (disponibile sul sito del Ministero dello Sviluppo economico). Da quel momento dovrà tenerlo sempre aggiornato e ricordare tre passaggi fondamentali:
Compilare il libretto di impianto è obbligatorio? Come avrai immaginato sì. Soprattutto, è necessario aggiornare il vecchio libretto con il nuovo modello.
Dal 15 ottobre 2014 è un obbligo di legge dotarsi del nuovo libretto per ogni impianto di climatizzazione invernale ed estiva degli edifici, secondo quanto disposto dal DPR 74/2013, art. 7, c. 5.
Il nuovo libretto sostituisce il vecchio “libretto di caldaia” o di “centrale” con:
Quando è necessario sostituire il vecchio libretto con il nuovo? Al momento dell’installazione per tutti i nuovi impianti, e il prima possibile per gli impianti esistenti, ad esempio in occasione del primo intervento utile.
Il formato di libretto di impianto deve seguire il modello nazionale previsto dal DM 10/02/2014. Alcune regioni potrebbero aver adattato ad esigenze particolari una o più pagine del documento; il nostro consiglio è sempre di verificare il format del libretto sui portali regionali di competenza.
È importante sapere che il nuovo modello di libretto può essere utilizzato per ogni tipologia di impianto di climatizzazione (dai sistemi con pompe di calore a quelli con caldaia). Al suo interno è diviso in schede; a seconda del genere di impianto sarà necessario compilare una o più schede specifiche per ogni macchina o componente.
Il libretto compilato per un certo impianto di climatizzazione è univoco. Cosa significa? Che il documento sarà associato esclusivamente a quell’impianto o sistema-edificio (nel caso di impianti condominiali centralizzati). Al momento della compilazione, infatti, i dati dell’impianto vengono inviati al catasto regionale degli impianti termici: si ottiene così un codice catastale da apporre sul libretto.
Per certificare che un impianto sia a norma, sicuro e funzionante, la legge ha previsto ulteriori novità.
Il DPR 74/2013 ha introdotto il controllo dell’efficienza energetica degli impianti. Questa verifica è obbligatoria in due casi specifici:
Il controllo deve essere eseguito da un tecnico abilitato in momenti specifici: durante le prime sessioni di funzionamento; in caso di riparazioni o sostituzioni di componenti come il generatore di calore; dopo interventi di manutenzione straordinaria che possono influire sull’efficienza energetica. All’interno del rapporto di controllo dell’efficienza energetica rientra anche il Bollino Blu. Si tratta della manutenzione obbligatoria per certificare l’efficienza e la sicurezza delle caldaie domestiche.
In generale, la normativa richiede controlli a scadenze regolari nei casi seguenti:
(fonte: www.agenziaefficienzaenergetica.it)
COMPILA IL FORM E TI RICONTATTIAMO NOI
Alla fine del controllo di efficienza energetica, il tecnico rilascia un rapporto; ne tiene una copia per sé e ne produce una copia da allegare al libretto per il responsabile dell’impianto. Infine, invia una comunicazione del controllo all’autorità di riferimento (per es. il Catasto Regionale degli Impianti Termici per la Climatizzazione), includendo il bollino per coprire le eventuali spese di ispezione. Sì, parliamo proprio di ispezioni. Infatti, il mancato controllo o manutenzione degli impianti di climatizzazione può costare al responsabile una sanzione amministrative fino a 5.000 euro.
Ora sai quanto sia importante avere tutti i documenti in ordine: bisogna sempre farsi trovare preparati in caso di ispezioni ed evitare incomprensioni con tecnici e installatori.
Controlli e verifiche riguardano solo l’ultima fase del ciclo di vita di un impianto in salute. L’efficienza, invece, è un requisito da garantire già durante la progettazione. In questa fase, è importante predisporre sistemi ad alto rendimento e di facile manutenzione. ECTM Ingegneria è molto attenta alla scelta di sistemi di climatizzazione innovativi ed efficienti, sia per la climatizzazione estiva che invernale. Vuoi almeno un motivo per sceglierci? Scopri come progettiamo un impianto di climatizzazione a norma ed efficiente.
Fonte: ectmingegneria.it